Pianola

Sempre ultrasuoni: un trasmettitore e un ricevitore

Il nuovo schema prevede la presenza di un solo trasmettitore, come prima, e di un solo ricevitore, al posto dei due utilizzati in precedenza. Naturalmente la disposizione dei sensori è differente: il ricevitore è posto a un estremo della tastiera, a una certa distanza da essa, sullo stesso asse lungo il quale l'utente fa scorrere il trasmettitore. Sia l'uscita del circuito ricevitore, sia il PIC che pilota il trasmettitore sono collegati alla scheda DSP e le possono dunque inviare informazioni.

Schema definitivo pianola virtuale

Così ci si può ricondurre a una più classica misura di distanza.

Si mantiene il metodo che prevede l'alternanza tra due frequenze. Quando avviene la variazione di frequenza al trasmettitore, il PIC che lo controlla genera un impulso che viene inviato direttamente al DSP. Anche il segnale ricevuto dal ricevitore, dopo essere stato opportunamente amplificato e condizionato, viene inviato al DSP, che utilizza uno dei suoi due timer per monitorare la frequenza del segnale. Quando il DSP riceve l'impulso proveniente dal trasmettitore, avvia l'altro timer e interrompe il conteggio quando viene rilevata la transizione di frequenza al ricevitore. In questo modo si può ricavare la differenza temporale, che moltiplicata per la velocità del suono fornisce la distanza spaziale tra ricevitore e trasmettitore. Sottraendo a questa la distanza del ricevitore dall'inizio della tastiera, che è nota, si ottiene di conseguenza la posizione del trasmettitore rispetto all'inizio della tastiera. In funzione di questa posizione, si determina il tasto corrispondente e si seleziona la giusta nota che il DSP dovrà emettere.

Un simile schema è più semplice, immediato e gestibile. È a questa configurazione dunque che siamo infine approdati.